Il Brasile, la più grande nazione del Sud America, è universalmente riconosciuto per essere una delle regioni con più biodiversità del pianeta.
Al centro, si trova l’Amazzonia, la più vasta foresta pluviale del mondo, che ospita una ricchezza eccezionale di specie vegetali e animali.
Oltre ad essa, il Brasile ospita altri habitat eccezionali, come il Pantanal, la più grande palude tropicale del mondo, e la Caatinga, un ecosistema semi-arido unico. Queste diverse aree contribuiscono alla ricchezza complessiva della biodiversità brasiliana.
La sua conservazione è fondamentale non solo per la nazione stessa, ma per l’intero pianeta.
La biodiversità del Brasile svolge un ruolo essenziale nella sostenibilità ecologica globale.
La minaccia più significativa è data dalla deforestazione, in gran parte causata dalla conversione delle foreste in terreni agricoli e pascoli. Anche la graduale scomparsa delle comunità indigene è un fattore di perdita, sia culturale che naturale: con le loro conoscenze, svolgono un ruolo cruciale nella protezione della biodiversità.
La preservazione della biodiversità brasiliana richiede un impegno globale per ridurre la deforestazione illegale, promuovere pratiche agricole sostenibili e valorizzare le conoscenze delle popolazioni locali.
Fortunatamente sono state create numerose aree protette, come il Parco Nazionale di Chapada dos Veadeiros e il Parco Nazionale di Iguaçu, per salvaguardare il territorio, ma non basta.
TAPERA DOS VITAL – PROJETO RENASCER
Tapera Dos Vital è una comunità agricola del sertão, una regione semi-arida del Brasile. Grazie alla collaborazone tra l’ONG Modena Terzo Mondo e altre realtà locali negli ultimi trent’anni è stato possibile portare avanti molti progetti comunitari e sociali.
Nell’ottobre 2020 la regione è stata colpita da un violento incendio, il quale ha devastato 6000 ettari di territorio.
Da qui nasce il Projeto Renascer, un progetto di riforestazione e promozione della gestione sostenibile e responsabile delle aree boschive. L’obiettivo è quello di piantare 10.000 piante, necessarie per favorire il ripristino della vegetazione autoctona e l’equilibrio dell’ecosistema.








